Sindrome dell' Intestino Irritabile e Attività Fisica /Sport
a cura del dott. Andrea Urso
Che Cos'è?
La Sindrome dell'Intestino Irritabile (SII) è un disturbo funzionale dell'apparato gastro-intestinale molto frequente, ne è affetto circa il 15% delle persone. È caratterizzato da: dolore addominale, irregolarità dell'alvo, meteorismo e variazione di consistenza delle feci con andamento cronico ricorrente caratterizzato da periodi di riacutizzazione e da periodi di remissione.
I sintomi possono essere variamente associati. La maggior parte delle persone affette dalla SII (circa 3 su 10 persone) si rivolge in prima istanza al proprio medico di base, ed 1 su 10 allo specialista gastroenterologo.
Questo disordine gastrointestinale, che si manifesta in caso di assenza di una specifica malattia organica, ha come sintomi più caratteristici:
• dolore addominale;
• alternanza tra stipsi e diarrea;
• diarrea cronica senza dolore.
Consigli alimentari
Come regola generale i pazienti affetti da colon irritabile possono mangiare di tutto cercando di capire se esiste una relazione tra l’assunzione di qualche alimento e l’eventuale peggioramento di alcuni dei sintomi lamentati. Questi alimenti possono pertanto essere esclusi temporaneamente dalla dieta per valutare gli eventuali benefici e reintrodotti successivamente e progressivamente. In questo senso, utile può essere la compilazione di un diario alimentare in cui correlare i disturbi con l’ingestione di determinati alimenti. Esistono alcuni alimenti che più frequentemente possono favorire alcuni sintomi dell’IBS tra cui:
• latte e derivati, lo yogurt è più facilmente tollerato;
• alimenti grassi (in particolare se presente diarrea), come
fritti, carni grasse, salse ricche di panna, sughi, pastine;
• cibi che possono contribuire alla produzione di gas come fagioli, piselli, soia, lenticchie, cavoli, ravanelli, rape, cipolle, broccoli, cavolfiori, cetrioli, crauti, eccessive quantità di prodotti a base di grano o di frutta;
• legumi;
• alcol e caffeina;
• bibite gassate;
• cibi molto salati come insaccati, dadi, alimenti “già pronti”;
• uso eccessivo delle spezie;
• marmellate;
• frutta come pesche, pere, prugne, uva passa, banane;
• dolcificanti (sorbitolo, maltitolo, isomalto e fruttosio);
• alimenti contenenti molto zucchero raffinato come dolci,
bibite zuccherate, caramelle, cioccolato, zucchero, ecc.
Alcune buone norme nello stile di vita invece possono aiutare
molto:
• fare piccoli pasti ad orari regolari;
• mangiare lentamente masticando accuratamente il cibo;
• regolarizzare l’evacuazione;
• aumentare il consumo di fibra in maniera graduale. Preferire la fibra solubile contenuta in frutta (senza la buccia) e ortaggi (ad eccezione di mandorle, arachidi, noci, pinoli, datteri, semi di zucca e frutta secca, fichi, castagne, carciofi, cavoli di Bruxelles) rispetto a quella insolubile (presente nei cereali integrali e nella buccia dei legumi) che al contrario può avere un effetto irritante. Eventualmente utilizzare un integratore a base di fibre solubili non gelificanti come psyllium;
• ridurre il peso se in sovrappeso;
• bere molta acqua, almeno 1,5-2 litri al giorno;
• preferire carni magre come quelle bianche o il pesce;
• non preparare piatti elaborati, utilizzare il meno possibile intingoli, creme, salse, ecc.
L'attività fisica e la SII
Le persone che soffrono della Sindrome dell'Intestino Irritabile (IBS) possono trovare giovamento dal regolare esercizio fisico, è quanto emerge da una ricerca condotta dall'Università di Gothenburg, in Svezia.
Lo studio, che è stato pubblicato sull'American Journal of Gastroenterology , ha coinvolto 102 adulti colpiti dalla diffusa sindrome, ed è arrivato alla conclusione che chi pratica una qualche attività sportiva riesce maggiormente a tenere a bada problemi come crampi, costipazione, gonfiore e diarrea, i sintomi tipici del colon irritato.
Per le persone che normalmente sono poco attive – ha dichiarato il coordinatore dello studio, Dr. Riadh Sadik - un moderato incremento dell'attività fisica può ridurre i sintomi della sindrome dell'intestino irritabile.
I ricercatori hanno chiesto, randomicamente, a circa la metà dei volontari, di iniziare l'attività in un periodo di 12 settimane, con il supporto di un fisioterapista. Il resto del campione ha invece mantenuto il proprio stile di vita.
Nessuno dei partecipanti facevano sport regolarmente.
Alla fine del monitoraggio il gruppo “attivo” ha mostrato grandi miglioramenti sulla base di un questionario standard per la valutazione dei sintomi del SII.
Sadik ha spiegato che i ricercatori hanno chiesto al gruppo che doveva svolgere attività fisica di fare tra i 20 e i 60 minuti di esercizi, ad esempio fare una camminata veloce o andare in bicicletta, per 3-5 giorni a settimana. Questo tipo di attività ha comunque un impatto benefico sulla salute generale dell'individuo, fanno notare i ricercatori.
Nel sottogruppo del campione a cui è stato chiesto di praticare sport regolarmente, dopo tre mesi, il 43% delle persone mostrava un miglioramento dei sintomi clinicamente significativo collegato ai cambiamenti nello stile di vita.
La IBS è una sindrome molto diffusa la cui causa esatta è però sconosciuta, chi ne soffre di solito individua alcuni agenti che scatenano i sintomi, come particolari cibi, pasti più abbondanti del normale o stress emotivi.
La terapia tipica include cambiamenti nella dieta, farmaci anti-diarrea, contro la costipazione, lassativi o integratori di fibre.
Ci sono anche prove che per alcuni pazienti sia utile la terapia comportamentale e strategie per ridurre lo stress.
Secondo il dottor Sadik lo sport è in grado di dare una mano per diversi motivi. Studi condotti in passato hanno mostrato che il movimento aiuti il cibo a scorrere nell'intestno, diminuendo la costipazione. L'esercizio regolare può anche avere un influenza positiva sul sistema nervoso e sulla regolazione ormonale che agisce sull'apparato digerente.
Dott. Andrea Urso
DIETISTA
Special. Nutrizione Umana
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