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Taranto Vecchia: manifesti in tutta la città per il ritorno dei Misteri

L'iniziativa interamente organizzata da residenti e commercianti dell'Isola: "Grazie, adesso non rubateci la speranza"

30.05.2015 17:55

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"Grazie, adesso non rubateci la speranza": con queste parole gli abitanti e i commercianti della Città Vecchia di Taranto hanno voluto ringraziare l'Arcivescovo, la Confraternita del Carmine e tutti gli operatori coinvolti nella processione del Venerdì dei Misteri che quest'hanno ha eccezionalmente percorso i vicoli dell'Isola.
Un messaggio di ringraziamento e di speranza per il futuro affidato ad una campagna di affissioni, interamente realizzata e finanziata dalla cooperazione tra le realtà produttive e il tessuto sociale della Città Vecchia: un fatto di per sé storico trattandosi di una novità assoluta per il quartiere più antico e forse più dimenticato della città. "Il fatto che sia stato il quartiere tutto ad incontrarsi, attivarsi ed agire è emblematico dell'impatto assolutamente fecondo che il ritorno della processione dei Misteri ha avuto in Città Vecchia", spiegano i protagonisti dell'iniziativa. "Siamo passati dal sogno collettivo alla riflessione diffusa e, infine, all'azione coordinata. Si tratta di un fatto eccezionale in un contesto caratterizzato da sempre minore partecipazione individuale e collettiva alla vita civica, specie in una Città Vecchia, storicamente abituata a subire iniziative e proposte dall'esterno. Per la prima volta ci siamo messi insieme, senza interventi o aiuti esterni, con un messaggio positivo e con una proposta semplice: riannodiamo i fili della Storia, ripartiamo da un pezzo sottratto alla nostra identità storica, sociale ed antropologica per iniziare un percorso di vera rivalutazione".
Stretto riserbo sui nomi dei privati, delle associazioni e delle realtà produttive coinvolte nell'iniziativa. "Preferiamo muoverci lontano da protagonismi, sigle e strumentalizzazioni, come soggetto collettivo Città Vecchia. Vogliamo tornare al momento storico in cui la fine dei Misteri in Città Vecchia è stato simbolo di una città che abbandonava il mare per inseguire il sogno della modernizzazione, di una Taranto che lasciava l'Isola madre per i nuovi quartieri residenziali abbandonando a se stessa l'Isola. In tal senso riportare i Misteri in Città Vecchia equivale a cominciare, come città, a riappropriarci della nostra storia".
Partendo da questa considerazione gli organizzatori dell'iniziativa che ha portato in mezza città i manifesti con le emblematiche immagini del Cristo Morto e dell'Addolorata, auspicano un momento di riflessione collettiva. "Ci aspettavamo un dibattito più ampio in città dopo il 250imo. Era lecito aspettarsi io giusto tributo a Vescovo e Priore per una scelta temeraria e di vero impatto sulla Città Vecchia, anzitutto", proseguono gli organizzatori. "Un grazie da estendere a tutta la Confraternita e a chi ha duramente lavorato per il 250imo, dal 118 guidato dal dottor Mario Balzanelli all'AMIU passando per i volontari della protezione civile. Un grazie a cui ci aspettavamo avrebbe fatto seguito una semplice domanda: vogliamo davvero privarci per i prossimi cinquanta o cento anni di quanto di straordinario abbiamo vissuto questo Venerdì Santo, con tutte le sue implicazioni spirituali, storiche e sociali? Su questo vorremmo che la città tutta avviasse una riflessione serena e proficua, animata dalla consapevolezza del ruolo fondamentale dei Riti per l'identità cittadina. Una riflessione che metta in agenda una possibilità: quella di ragionare insieme sulla possibilità e sulle modalità di un ritorno stabile dei Misteri tra i vicoli in cui sono nati e vissuti per secoli. Non rubateci la speranza".
 

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