L'amarcord di TST: Monica Bonafede, 'A Taranto devo molto a due tecnici speciali'
L'ex ala del Cras: 'Con tifosi e compagne ho sempre avuto un grande rapporto'
DI ALESSIO PETRALLA
Tre belle ed intense stagioni, dal 2004-05 al 2006-07, nel Cras Baske Taranto per l’ex ala romana Monica Bonafede che in riva allo Ionio ha vissuto tante emozioni, crescendo e trovando tanti amici come la stessa conferma, a Tutto Sport Taranto: “Sono, ormai, passati tantissimi anni, ma il ricordo più bello è sicuramente l’ingresso al “Tursport, il palazzetto storico in cui il Cras costruì la vittoria del primo scudetto. Quando arrivai avevo scelto la maglia numero 14 di maglia mi regalarono la maglietta di Bullet che ancora conservo con amore! L’impatto con la città fu devastante, ero giovane, e mi sono sentita accolta come una di famiglia: i tifosi erano tutti miei coetaneie perciò siamo diventati subito amici. Ricordo su tutti Alessio Greco e Christian Ressa che abbraccio forte”.
PARTITE SIGNIFICATIVE: “La partita che ricordo maggiormente è quella relativa al cambio panchina da Molino a Corno: quest’ultimo mi diede fiducia mettendomi in quintetto per marcare una forte avversaria. Con grande piacere, poi, ne ricordo un’altra: quella nella mia città di origine, a Roma con il San Raffaele, in cui ho fatto il mio top score, nonostante la febbre a quaranta, davanti ai miei famigliari che erano venuti a vedermi”.
IL GRUPPO: "Sono stata a Taranto tre anni, e ho cambiato parecchie compagne: con tutte mi sono trovata bene. Instaurai un rapporto speciale, sicuramente, con Manuela Zanon legando poi tanto con Elena Russo ed Enrica Pavia con le quali ho condiviso la casa. Poi c’era Milka BIjelica, amica e compagna di tanti aperitivi ma anche di moltissimi allenamenti individuali da sole io e lei. L’aneddoto che mi viene in mente è relativo ad una gara giocata a Como in cui avevamo il volo di ritorno subito dopo la partita. Ci fu il controllo antidoping e sorteggiarono me e la Edwars: rimanemmo li fino alle 23 con mezza squadra che tornò a Taranto e l'altra mezza, compresa me, tornò il giorno seguente”.
LA TIFOSERIA: “Parlare dei tifosi per me è difficile: questo perchè molti sono diventati davvero amici, sia nel mio vissuto a Taranto che ora da lontano. Un palazzetto così esplosivo era un bene per tutto il movimento della pallacanestro Italiana: ogni partita sembrava una finale scudetto, visto il cuore che ognuno di loro metteva per incoraggiarci in partita”.
I TECNICI: “Per quanto riguarda gli allenatori voglio ringraziare in primis Fabio Palagiano anima vera del basket tarantino: è stato proprio lui a volermi in rossoblù. Ho instaurato un buon rapporto con tutti, anche perchè i primi periodi, in cui non avevo neanche la macchina, mi venivano anche a prendere da casa: quindi nel tragitto per arrivare al palazzetto le chiacchierate non mancavano mai. Come detto sono legata maggiormente a Corno perchè ha creduto in me”.
MESSAGGIO: “Il mio saluto e abbraccio speciale è per tutto il popolo rossoblù, a partire dagli ex presidenti, ai dirigenti, agli addetti ai lavori "dietro le quinte" e a tutti i tifosi. Meriterebbero, ancora, una grande squadra che possa permettere di riempire il Palamazzola. Grazie a loro ho imparato il dialetto tarantino e l’inno che canticchio tutt’ora in modo esatto”.
Si ringraziano:
Commenti