LO SCHIACCIANOCI, IL PIÙ BEL REGALO DI NATALE. L’INFANZIA, I SOGNI, LA DANZA
Qual è la storia fantastica più emozionante legata al periodo natalizio? Ha scritto il coreografo Balanchine: “lo Schiaccianoci è uno dei più bei doni della danza, non soltanto per i bambini, ma per chiunque ami l’elemento magico del teatro”. La famiglia, i bambini, i divertimenti, e a rendere più magica l’atmosfera del racconto, una straordinaria trama danzante dai risvolti psicologici. La sorpresa, il regalo, la speranza di ricevere un dono. Sotto la lente d’ingrandimento fiabesca, la dimensione è quella onirica, una finestra aperta sull'io più profondo. Tratto da un racconto dello scrittore tedesco Hoffmann, addolcito dall’affabulatore per eccellenza Alexandre Dumas, gli entusiasmati elementi tradizionali dell’amore, delle magie, dello svago rendono il racconto ricco di poteri straordinari che giungono al cuore. A comporre le musiche a fine Ottocento, un ispirato genio romantico dal nome celebre di ?ajkovskij, crea un’atmosfera romantica, in bilico tra fiaba e divertimento, in una tale ricchezza strumentale che sancisce la nascita del primo balletto sinfonico. Le fiabe rendono tutti un po’ bambini e con l’immaginazione si può diventare ciò che si desidera. E’ una favola incredibile: chi immaginerebbe, infatti, che uno schiaccianoci, un semplice arnese di uso quotidiano, possa trasformarsi in un omino di legno, dalla potente mandibola, capace di frantumare le noci più robuste? Ma soprattutto: e se improvvisamente quel congegno prendesse vita? Tutto è pronto per far festa. E’ la vigilia di Natale. In casa della piccola Clara si tiene un magnifico ricevimento: amici, parenti, giovani, vecchi sono tutti pieni di entusiasmo, si divertono. Ad un certo punto arriva il signor Drosselmeyer, un amico di famiglia, e tra i tanti regali dati ai bambini, a Clara regala uno schiaccianoci a forma di soldatino che Fritz, il fratello della bambina, rompe per dispetto. Come in ogni fiaba, scocca la mezzanotte. Tutto si anima nella sala: l'albero di Natale, i giocattoli, i topi, anche lo Schiaccianoci prende vita e forma e partecipa alla battaglia con i soldatini di Fritz, fino a diventare un Principe. Insieme a Clara entrano in una foresta innevata. In una serie di danze che compongono il Divertissement più famoso e conosciuto delle musiche di ?ajkovskij, tutto culmina nel Valzer dei fiori. Una volta risvegliata, Clara ripensa al sogno, abbracciando il suo Schiaccianoci. Sono innumerevoli le interpretazioni e i significati attribuiti allo Schiaccianoci. La stessa Clara vive una sorta di crescita evolutiva in cui penetrerebbe nel mondo degli adulti, tra passioni e amori laddove, alla fine, sceglie il suo Principe. Nel sogno, del resto, la sostituzione con la madre sembrerebbe compiuta, Clara, divenendo donna, scopre il lato sensuale dell'amore, di cui l'infanzia è priva, e lo fa per mezzo delle danze cui partecipa nel suo viaggio magico. Molte reinterpretazioni, dunque, dalla danza, al cinema, ai cartoni animati passando da Nureyev a Disney. Per il contesto scenografico, è da sempre considerato lo spettacolo natalizio per eccellenza. Un best-seller, come sostiene Mario Pasi, "sia che vi si privilegi l'aspetto favolistico, che in realtà non di favola si tratta ma di racconto morale "travestito da fiaba", sia che si legga come una storia vera e in questo caso ci aiuta la psicanalisi in cui Maria esce dal tunnel dell'infanzia e della paura, esce dal dominio dei genitori e affronta con animo fatato la vita". Lo Schiaccianoci non è solamente una rappresentazione, un sogno, una fiaba. Per un bambino, ma anche per un adulto, ogni oggetto può rivivere, animarsi, rispecchiarsi dentro la parte più intima di ognuno, quella genuina, quella passionale, quella danzante.
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