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«DONNE, DIFENDETEVI COSÌ...»

20.09.2013 14:14

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Dino Frascella, creatore dell’“Urban defense solution”, promuove un convegno

A dibattere sul tema di stretta attualità, psicologi, sessuologi e legali. Incontro a cura delle palestre SDSKM. Denunciato un solo un caso su venti. Fra le mura domestiche il 98% degli episodi. «Sul nostro territorio un’impennata di reati, i cittadini chiedono di parlarne, le forze dell’ordine di suggerire come difendersi».Conferenza stampa, video e disponibilità ad intervenire in forum e dibattiti in tv


In attesa dell’imminente convegno che proporranno le attività sportive e marziali legate alle palestre “Sdskm”, in concomitanza con gli Istituti di violenza sulle donne e al quale parteciperanno psicologi, sessuologi, legali e altri professionisti, Dino Frascella, creatore dell’“Urban defense solution”, anticipa temi e cifre che lo hanno spinto, insieme con altri colleghi, a realizzare un evento. Lo spunto, purtroppo, scaturisce dai numerosi casi di violenza subiti dalle donne nella nostra provincia. In tutta Italia, dicono recenti stime, complessivamente sono più di un milione i casi di violenza, con un buon 70% di episodi mai denunciati. I motivi sono molteplici e già noti.

Se donne, ma anche uomini, non devono attaccare, almeno qualcosa nel sistema di difesa devono impararlo. «Nei prossimi giorni – anticipa Dino Frascella, responsabile della “Sdskm” ed esperto nelle discipline da combattimento militari israeliane – terremo una conferenza stampa, incontreremo giornalisti, forniremo loro qualsiasi indicazione necessaria, anche video illustrativi realizzati nelle nostre palestre; daremo la massima disponibilità ad intervenire in trasmissioni nelle quali si parla di violenza, suggerendo il sistema di difesa, giammai di attacco, con il quale limitare i danni o mettere in fuga l’assalitore».

Frascella, istruttore da anni impegnato nella divulgazione delle attività marziali di difesa, ha pensato di uscire allo scoperto denunciando, sostenuto dai numeri, i casi di violenza subiti dalle donne. «Una recente ricerca – spiega l’insegnante – ha rilevato che il 98% a subire violenza domestica, sono donne e una donna su cinque, è stata vittima della violenza almeno una volta ad’opera del suo partner; è un’eccezione, non la regola, che i responsabili, per la maggior parte uomini, vengano perseguiti; un caso di violenza domestica su venti viene denunciato alla polizia: poca roba, considerando che parliamo di un crimine punibile per legge».

Atti di violenza quotidiani. Lo sentiamo in tv, lo leggiamo sui giornali. Naturalmente gli episodi che vengono denunciati. Una molla ha fatto scattare l’idea di suggerire, senza giri di parole, anche un sistema di difesa. «Ma non solo per le donne, anche per gli uomini; e se vogliamo dirla tutta, anche per le forze di polizia e lo dico con cognizione di causa:  le Forze dell’ordine in considerazione delle ristrette applicazioni di forza, proprio in virtù del ruolo che ricoprono, oltre alla propria incolumità, devono tutelare per prima le terze persone e, possibilmente, quelle dello stesso malfattore; lo stesso valer per i civili che si avvicinano a questo metodo».

Non solo sul territorio, ma un po’ ovunque, le scuole svolgono un lavoro costante per promuovere il miglior sistema di autodifesa. «Sono anni che cittadini, non solo gli atleti che frequentano le palestre cittadine, ci invitano a promuovere il nostro lavoro, e a sottoporlo all’attenzione dell’opinione pubblica, se non altro perché faccia da deterrente e incoraggi, se possibile, le donne ad uscire finalmente da questa spirale di violenza, in quanto la difesa per loro è diventata una vera necessità».

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