Palmas: "Oramai allenano solo raccomandati e 'portatori di sponsor'. Caso Stendardo? Sono con Prosperi. E sul Grottaglie..."
Intervista esclusiva all'esperto tecnico Giuseppe Palmas, senza panchina dopo ventitre stagioni consecutive, che non ha peli sulla lingua per definire l'attuale situazione del calcio dilettantistico e non solo
Mister Giuseppe Palmas, primo anno "ai box" dopo 23 stagioni consecutive su tante panchine pugliesi e innumerevoli soddisfazioni. Come ci si sente?
Non è una sensazione piacevole, inutile nasconderlo. Però la vivo con serenità, sono cose che possono succedere: sono a disposizione e attendo progetti validi e soprattutto con seria programmazione.
Nelle ultime settimane, però, sono pervenute alcune proposte...
Si, soprattutto ad inizio stagione, anche da categorie importanti. Non ho accettato perché non condividevo il progetto in generale.
E' un luogo comune che adesso allenino soltanto i tecnici in grado di portare sponsor, oppure è tutto vero?
Purtroppo è un dato di fatto, riconosciuto a livello nazionale. Negli ultimi anni non conta più l'esperienza, la capacità tecnica e la preparazione, ma nella stragrande maggioranza amicizie e sponsor. Lo so, magari mi farò qualche nemico in più, ma purtroppo è così.
In casa Taranto, l'argomento del giorno è l'esclusione per motivi disciplinari di Stendardo da parte del tecnico Prosperi. Lei come si sarebbe comportato?
Se il tecnico e la società insieme hanno adottato questo provvedimento vuol dire che ci sono state valide argomentazioni. Comunque a volte è necessario usare maniere forti per fare in modo che ci sia il rispetto dei ruoli e il giusto equilibrio e serenità.
Che possibilità ha il Taranto di salvarsi senza playout?
100%. Sono sicurissimo che la squadra rossoblu farà bene e non avrà bisogno degli spareggi per non retrocedere.
Il caos regna anche a Grottaglie, tra le sue ex squadre: che idea si è fatto dell'attuale situazione?
Grottaglie è una piazza esigente, abituata a ben altri palcoscenici. Ero lì insieme a Pizzonia l'ultima stagione in serie D, iniziai tutta la preparazione, ma poi visto che gia incominciava a regnare la confusione abbandonai il mio gruppo Juniores nazionali e dirottai sullo Statte 8, seconda categoria. Ora, dopo due anni e altrettante retrocessioni, si trova in promozione con gli stessi problemi. Resto un tifoso della squadra e sono affezionato all'attuale presidente: ma è giusto trovare la soluzione per tornare ai fasti di un tempo.
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