A Crispiano i “Panini della Rinascita”
Si chiamano Abbraccio di Crispiano e Vicini di Taranto e sono le due ricette che rientrano nel progetto dell’Accademia del Panino Italiano
Il sistema economico italiano pian piano si sta rimettendo in moto e lo si capisce anche dagli slogan e dalle parole che accompagnano questo restart. Come nel caso dei “Panini della Rinascita”, il progetto della fondazione Accademia del Panino Italiano che ha voluto creare “il menù di una nuova Unità d’Italia”. L’idea è nata per supportare, principalmente sul piano motivazionale e di comunicazione, la riapertura delle attività dopo il lockdown. E tra i 40 locali italiani selezionati nel progetto vi è il Symposium Cafè di Crispiano, uno degli otto pugliesi rientranti nell’iniziativa.
L’organizzazione culturale nata per promuovere e valorizzare l'unicità del panino italiano in Italia e nel mondo ha deciso di proporre uno stesso menu, fondato su cinque parole di forte valore simbolico e diversamente interpretato in tutti i locali “paninari” sparsi per lo Stivale. MAI VISTO, ABBRACCIO, VICINI, NOI, IL SOGNO: questi i nomi dei panini che, da Avola ad Aosta, costituiscono il “menu della Rinascita”. Ciascun nome-panino è stato interpretato dai vari esercenti in base alla creatività e rispettando il legame con il proprio territorio, così da diventarne testimone. Infatti a ogni parola-simbolo segue la localizzazione. Ecco quindi che il Symposium Cafè ha deciso di puntare su due panini che ha chiamato “Abbraccio di Crispiano” e “Vicini di Taranto”. Si tratta di due ricette inedite attraverso cui la cucina del locale crispianese ha coniugato la tradizione e l’innovazione. E così l’Abbraccio di Crispiano è una puccia al vino primitivo con rape stufate, fegatini di Crispiano, stracciatella affumicata e pomodoro dry. Mentre Vicini di Taranto è una rosetta con patate al rosmarino, involtini di trippa, cozze in pastella e crema di fagioli.
Il Symposium Cafè era già noto per aver portato, nel 2017, un proprio panino tra i dieci finalisti del concorso nazionale “Artista del panino” al Sigep di Rimini.
L’Accademia del Panino Italiano non si è limitata a consegnare le cinque parole del menu, ma ha creato anche un disciplinare per dare alcune indicazioni, anche divertenti, sulla preparazione e sul servizio con i quali vengono proposti questi panini, sempre nel segno del messaggio-guida che è alla base del progetto, quello di fiducia, allegria e voglia di ricominciare. Inoltre da Milano, dove ha sede la fondazione, fanno sapere che presto le ricette dei Panini della Rinascita saranno raccolte in un libro, insieme alle storie di chi le ha ideate. Intanto tramite l’app PaninoMap gli utenti possono trovare una guida digitale che indirizza chi cerca un panino fuori dall’ordinario.
Vincenzo Parabita
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