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I TALENTI DI GINOSA:DAI PRIMI CALCI AD UN PALLONE AL CALCIO CHE CONTA

03.10.2013 20:49

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Ebbene sì, Ginosa nella stagione calcistica 2013/14 presenta quattro ragazzi fra il campionato d’Eccellenza pugliese e la Juniores nazionale. Non saremo ai livelli di Antonello Bitetti (per chi non lo sapesse, ha giocato anche in Serie A) ma sono comunque due campionati di livello ottimi per giovani del loro calibro. Attraverso le testimonianze di alcuni membri della famiglia, e con il contributo tecnico di un loro mister del passato, scopriremo chi sono, come hanno iniziato e il loro collocamento tattico.


 

ANALISI TATTICA

Dei quattro ragazzi, uno è difensore, uno è centrocampista, gli altri due sono attaccanti o, se preferite, giocatori offensivi.

Domenico Cristella nasce come centrale puro ma, all’occorrenza, è stato utilizzato anche come terzino. Rispetto a molti difensori ha buona tecnica di base e spiccate doti balistiche e caratteriali. Autentico leader di difesa, spesso si lascia condizionare dalle gare e becca alcuni cartellini inutili. Tutto sommato un difensore moderno, paragonabile a Nesta.

Roberto Bozza è un mediano anni 2000, ovvero duttile, tecnico e anche rognoso.  Nel 4-3-3 gioca da mezzala, nel 4-4-2 da mediano. In quest’ annata sta adoperando anche il piede sinistro e per il suo ruolo è davvero un mezzo tecnico importante. Spesso si lascia trasportare dalla grinta e corre dietro a chiunque abbia il possesso della sfera, rimanendo, intorno al 70’, senza fiato per proseguire i match. Paragonabile a Marchisio della Juventus.

Giuseppe Leone è una seconda punta classica che diventa anche trequartista in alcune fasi di gioco. Ambidestro e dotato di buona tecnica, è in grado di decidere le partite da solo ma in molti casi ha cercato solo questo, diventando abulico e fuori dalla manovra, salvo poi inventare il gol decisivo e spettacolare. Paragonabile a Vucinic.

Vittorio Brunone è un trequartista puro. Molto tecnico e con un tocco formidabile, riesce molto spesso a creare superiorità numerica e inventare reti di pregevole fattura. Nonostante un fisico slanciato, corre tanto e aiuta i suoi compagni di squadra. Spesso si specchia troppo nei suoi controlli di suola e perde l’attimo giusto per fornire l’assist. Paragonabile ad Alvarez.

ANALISI CARATTERIALE E INIZI

Per capire meglio il carattere di questi nuovi talenti, ho chiesto a chi, meglio di me, poteva descriverne le sfaccettature e gli inizi di “carriera”.

Domenico Cristella appare un ragazzo rude ma è un pezzo di pane. È un leader dello spogliatoio ma deve limare la sua voglia di strafare e apparire il top di tutti. Fin da piccolo ha sempre avuto il pallone da calcio come amico e nessuno poteva vietare l’allenamento o la partitella con gli amichetti.

Roberto Bozza ha iniziato a giocare a calcio all'età di 6 anni ed era felicissimo perché poteva imitare il padre e il fratello. E’ un ragazzo allegro e di compagnia, ed è sempre pronto ad aiutare gli altri. Quando ha tempo, riesce a fare anche una partita con gli amici, facendo impazzire la madre che deve lavare sempre le divise.

Giuseppe Leone ha cominciato fin dai primi mesi a calciare la piccola palla che aveva per casa. Destro e sinistro senza alcuna distinzione, e deve la sua voglia di giocare a calcio all’ ex calciatore, nonché allenatore, Antonello Bitetti. Molto simpatico e allegro, spesso si lascia trasportare dalla foga agonistica e muta ma resta comunque un bravo ragazzo.

Vittorio Brunone nonostante la sua timidezza a dir poco esagerata, ha conquistato la fiducia di tutti mister con il suo tocco sopraffino. Da piccolo subiva troppo la voglia di vincere e, quando perdeva, tornava a casa e piangeva.  Molto educato (come pochi) e grande amico di tutti, si distingue anche per la sua voglia di aiutare la squadra per cui gioca.

 

Come potete notare, sono tutti dei bravi ragazzi e, nel calcio che conta, oltre alle doti tecniche, guardano anche al carattere e all’umiltà. Personalmente ammetto che sono tutti e quattro dei ragazzi con doti superiori alla media e credo (e spero) che la loro carriera sarà lunga e ricca di soddisfazioni. Un consiglio che posso dare loro è quello di restare umili e educati. Anche se alle volte resterete in panchina, non arrabbiatevi o sparlate del mister, allenatevi al meglio e riconquistatene la fiducia. Chi si applica viene ripagato.

UN GROSSO IN BOCCA AL LUPO RAGAZZI, VE LO MERITATE.

Grazie a Tina Lovecchio, Michela Pascale, Lucia Brunone e Francesco Russo per le descrizioni fornite e per le foto degli inizi consegnate. Senza il vostro aiuto non avrei potuto fare questo pezzo, che avevo in cantiere da tempo.

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