Tritons Taranto, tutto tace sulla vicenda diamante
Non si registra nessuna novità sul fronte del campo da baseball a Taranto, nonostante i numerosi tentativi e le richieste di aggiornamenti fatte pervenire al Comune di Taranto. I Tritons lavorano da 7 anni sul territorio tarantino , inserendo l'attività agonistica in un fronte più ampio di impegni volti alla promozione sociale nelle Scuole e negli Oratori tramite il medium sportivo, continuando tra l'altro nell'alveo di una tradizione lunga 40 anni che ha sempre dovuto confrontarsi con la grave mancanza di una casa sportiva.
Più volte abbiamo incontrato e parlato con il Comune di Taranto, con i vari assessorati competenti tra i quali ricordiamo quelli ai Lavori Pubblici, all'Urbanistica, al Patrimonio ed ovviamente allo Sport. Abbiamo incontrato più volte anche il Sindaco di Taranto, con il quale è stato altresì effettuato un sopralluogo nella zona individuata per la nascita del diamante, in via Golfo di Taranto. Abbiamo coinvolto anche il Presidente della Federazione Mondiale di baseball e softball, Riccardo Fraccari che ha cercato un contatto con l’Ente Civico tarantino. Ci teniamo a precisare che mai ci siamo sognati di chiedere uno stadio del baseball, ma un campo minimalista in stile Ballpark, un progetto leggero, senza impiego di grandi opere in cemento e perfettamente integrato con il verde pubblico. Ad oggi, dopo tanti anni, il baseball ed il softball a Taranto vivono una situazione di grande precarietà che non ci lascia molto sereni per l’immediato futuro. La mancanza di un campo da baseball pone la nostra attività in una situazione di netto svantaggio nei confronti delle realtà ospitate da altre municipalità, grandi o piccole che siano. Una situazione a cui, nonostante tutto, si è sempre ovviato con il ricorso puntuale ad un grande spirito di sacrificio che ha permesso a questa Città di essere rappresentata nei campionati Nazionali senza soluzione di continuità negli scorsi anni; il sacrificio è stato possibile perché in fondo siamo sempre stati motivati anche dalle promesse che questa Amministrazione ha continuato a farci, alle quali noi abbiamo sempre voluto credere.
Attualmente ci alleniamo e giochiamo in un campo da calcio comunale nei ritagli di tempo lasciati liberi dalle "squadre di pallone" . Inoltre il campo Tramontone è oggetto di bando pubblico che potrebbe snaturare la vocazione sociale di quella struttura, che seppur ai limiti della decenza , ci permette (si badi, non solo a noi) di sopravvivere. In una situazione del genere è davvero difficile organizzare una attività agonistica che preveda campionati giovanili ed un impegno gravoso quale la Serie C nazionale. La mancanza del campo e il sempre rinviato mantenimento delle promesse riguardanti la sua realizzazione hanno scoraggiato gli sponsor che negli anni si sono avvicinati e hanno scoraggiato gli atleti che non intravvedono nemmeno la possibilità di essere ripagati dei loro sforzi trovare: in caso di promozione in Serie B saremmo infatti costretti a rinunciare a disputare il campionato oppure giocarlo nel diamante di un'altra città ( il più vicino si trova in provincia di Lecce); ma ciò che risulta più difficile è dover spiegare ad un bambino come mai a Taranto non ci sia un campo per il loro sport preferito al contrario di ciò che avviene in tante località italiane. Tale situazione si è poi aggravata dopo che le stesse rassicurazioni e promesse fornite a noi in separata sede, furono direttamente fatte dall’Assessore allo Sport ai ragazzini prima di una partita.
Anche la possibilità di usare il campo di Via Cugini nel centro sportivo della Marina Militare è svanita, vista l’agibilità della sola pista di atletica e di un campo da tennis. Vogliamo saperne di più e capire dove stiamo andando, per tutelare gli interessi dei ragazzi e l’immagine della città.
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