Tennistavolo

A.S.D. C.T.T. TARANTO, L'ALLENATORE ARRIVA DAL MONTENEGRO

11.08.2014 13:59

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Diviene sempre più folta la colonia balcanica in seno all’ A.S.D. C.T.T. Taranto.

Il sodalizio ionico, difatti, comunica di aver raggiunto l'accordo economico con Saban ?eki?, 'trainer' di origine montenegrina, al quale saranno affidate le chiavi della guida tecnica del club. Classe '54, ha al suo attivo svariate esperienze da allenatore nelle rappresentative giovanili del Montenegro, nonchè due titoli serbi con la squadra femminile del Budu?nost di Podgorica, con la quale ha altresì partecipato alla Champions League.

Un colpo ad effetto di evidente caratura internazionale, quello messo a segno da Massimo Occhinegro, al fine di conferire qualità ed esperienza al gruppo di atleti prossimi a disputare la stagione 2014/15.

 

Dove croce cristiana e mezzaluna islamica convivono in armonia da secoli. L'incontro tra cultura orientale ed occidentale ha luogo proprio qui, dove nel febbraio del 1954 vede la luce Saban ?eki?. A dargli i natali, Sotonici, un minuscolo villaggio rurale dell' 'hinterland' di Bar, non distante dalla costa adriatica.

Terzo di cinque figli, cresce in un'umile famiglia legata ai sani valori della 'zadruga': il padre, capo cantoniere di stampo stakanovista, fatica non poco a sfamare la sua prole e l'industriosa moglie, costantemente attenta all'educazione dei figli.

Sabo è presto avviato alla pratica del tennistavolo, in una Jugoslavia socialista dove la sacralità dello sport è inviolabile: seguendo i dettami della più rigida disciplina, il giovane pongista versa quotidianamente copiose quantità di sudore, sufficienti per riempirvi un orcio. Del resto, lo stesso palesa giorno dopo giorno la reale intenzione di fare del ping-pong una professione. Accantonata l'attività agonistica a soli trent'anni, stabilisce di fare largo alla sua vocazione, quella di allenatore. Superato a pieni voti l' apposito corso -fortemente selettivo- impartito dalla Federazione, è subito impiegato come tecnico di squadre giovanili montenegrine e, successivamente, di prima fascia.

La consacrazione come 'coach' avviene nel 2000, allorchè al timone del Budu?nost, quotata compagine femminile di Podgorica, si aggiudica il titolo nazionale della Serbia-Montenegro (denominazione in uso sino al 2006, anno della scissione da Belgrado), ottenendo il bis due anni più tardi. A far da contorno ad un biennio superlativo, il tocco sopraffino di due partecipazioni alla Champions League. Mica male.

Più avanti, si profila un ritorno alle origini, avviando un rapporto di collaborazione con la Nazionale a livelli giovanili; rivelatosi in seguito proficuo, in virtù delle sue doti da 'talent scout' e motivatore. Sotto la sua egida, vengono plasmate e lanciate le doti del figlio Irfan, attualmente in forza all'Etzella (titolata società lussemburghese in procinto di disputare la Champions) e perno della rappresentativa maggiore del Montenegro, nonchè di svariati elementi forniti alla squadra nazionale.

Esemplare 'pater familias' e nonno, Sabo è ricolmo di euforia per l'attracco a Taranto: "Non vedo l'ora di cominicare questa nuova avventura. Punto alla B1 a livello di prima squadra, ma nel contempo alla valorizzazione del vivaio, con la speranza di lanciare ad ottimi livelli i nostri prodotti". A tal proposito, niente sconti: "Sarà dovere di tutti i tesserati lavorare sodo e guadagnarsi la maglia da titolare. Giocherà solo chi lo avrà meritato, non tollero favoritismi nè gerarchie".


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