RAFFO FEST, UNA GALASSIA MUSICALE

Domenica 18 maggio sulla Rotonda, non solo Sud Sound System

Aspettando la formazione salentina, alla manifestazione della Birra dei Due Mari, BiFa, Don Ciccio, Pacefatta, Plata, Sud Foundation Kreu, Taranto Massive, Thew J., Zakalicious. Per loro esperienze in tutte le piazze, anche all’estero. Un “contorno” di livello, ritmo e divertimento assicurati

Raffo Fest, domenica 18 maggio alle 21.00, Rotonda del Lungomare. L’attrazione musicale principale è rappresentata dai Sud Sound System (anteprima del loro album). Ma intorno alla seguitissima formazione salentina, a partire dalle 19.00 sull’enorme palco allestito al centro della Rotonda, si esibiranno altri artisti locali, pugliesi, che spesso e volentieri si sono distinti in campo nazionale con opere originali e di successo: BiFa, Don Ciccio, Pacefatta, Plata, Sud Foundation Kreu, Taranto Massive, Thew J., Zakalicious.

Toccherà a loro “scaldare” per questa edizione, la decima, i ventimila spettatori previsti che prenderanno parte alla manifestazione promossa dalla Birra dei Due Mari che consolida anche mediante questo maxievento musicale, l’assoluto legame con la città.

Nel contorno musicale Raffo Fest, i Pacefatta, gruppo hip hop, nato nel 1997 e formato attualmente da Hacc (Giovanni Cacciotta, MC) eStatico (Ottavio Lo Savio, MC e Beatmaker). Fino all'anno 2000 c'era una terzo componente, Libra (Francesco Motta), chitarrista. La loro prima produzione discografica: “Tarantini Purosangue”. Si fanno notare quando il Taranto Calcio chiede di produrre l'inno ufficiale della squadra, “Assìm pàcce p'l' chiangarèdde”. Migliaia le copie vendute. Segue “Pacefatta”, anticipa l'uscita del singolo “Undici settembre DuemilaUno 11.09.01”. A seguire l’album “Pacefa'”. Sperimentazione in “Puglia”, lavoro al quale si uniscono altre realtà della scena locale.

Un amico della “birra dei tarantini”, Don Ciccio a.k.a. Ciccioman. Uno dei pionieri della scena reggae italiana ha sempre unito la selezione di un reggae senza compromessi con la volonta’ di intrattenere il suo pubblico dando vita ad uno stile unico e originale. Si trasferisce a Londra dove suona in diversi club della capitale e amplia inverosimilmente la sua collezione di dischi e la sua cultura musicale collaborando con storici personaggi della scena Londinese . Tornato in Italia propone la sua nuova creazione: il Don Ciccio Reggae Show. Al momento oltre che con la sua attivita’ live in Italia è impegnato per la Love University Records. E’ stato, fra l’altro,presentatore tv e radio, conduttore al Rototom Sunsplash.

Ci sono anche loro al Raffo Fest, i Taranto Massive. Progetto del 2009 da un'idea di Bleedz e Plei. Dai dj set di Plei ai live di Bleedz, formula spesso abbinata, il nome Taranto Massive compare in numerosissimi eventi hip hop e reggae negli ultimi anni condividendo il palco con i principali esponenti italiani e non come Public Enemy (USA), Après La Classe, Bassi Maestro, Boom Da Bash, Clementino, Club Dogo, DJ Gruff, Emis Killa, Ensi, Entics, Fabri Fibra, Ghemon, Fedez, Kaos One, Marracash, Nesli, Noyz Narcos, Salmo, Sud Sound System e tantissimi altri.  Taranto Massive ha all'attivo più di 300 eventi.

Bifa, altro ospite del Raffo Fest, prende formalmente vita nel dicembre 2011, con la creazione del primo album “Fuori tutto”, un lavoro che mira ad abbracciare più generi musicali, pur con forti influenze rap. BiFa però non è nuovo alla scena musicale. Le prime esperienze “on the stage” risalgono agli anni della sua adolescenza, con un primo esperimento chiamato Off-Side, un gruppo di ragazzi, con i quali cantare cover di pezzi a metà fra il rap e il pop made in Uk.

Fra le special-guest del Raffo Fest, Salvatore Friuli, più noto come Zakalicious. A diciotto anni si trasferisce a Bologna. Conosce i maggiori esponenti della scena reggae-hiphop italiana e internazionale. Impara l’arte dell’intrattenimento grazie alle sue conoscenze nel settore: Sound System,  Kaly Weed (Mad Kid, SupaPippo), Golden Bass (Dado, Kian, Killa), Villa Ada (Ginko, Raina, Pecoz, Flavia). Fra le produzioni di punta, “La Casa Della Parrucca”, un vero e proprio tormentone e, dai locali più conosciuti alle “baracche” dei quartieri, risuona continuamente. Continuando il suo viaggio musicale errante, Zak porta in giro per l’Italia il suo style e il suo dialetto ovunque, passando obbligatoriamente, da Milano a Roma.