L'amarcord di TST: Marco Ascenzi, 'Bel ricordo il mio gol all'esordio con il Gallipoli'
L'ex attaccante del Taranto: 'A Taranto, per me, una stagione di alti e bassi...'
DI ALESSIO PETRALLA
Era la stagione 2007-08 quando il Taranto sfiorò la serie B, con Marco Cari in panchina, perdendo la finale play off con l'Ancona. A ripercorrere quei momenti, a Tutto Sport Taranto, è l'ex attaccante rossoblù Marco Ascenzi: "Sicuramente, questo momento non è bello non tanto per il calcio ma soprattutto dal punto di vista sanitario. Siamo rimasti tutti shoccati perchè questo virus potrebbe toccare chiunque. Ne sta risentendo lo sport e il lavoro".
ASCENZI: "Ho giocato in serie D ma ora milito nel Santa Marinella in Eccellenza. Mi diverto anche perchè smettere di giocare non è facile: la passione va oltre la categoria. Il calcio ce l'ho dentro. Aspetto tempi milgliori per tornare a calcare il rettangolo verde: prima si esce da questo problema meglio è".
LA RIPRESA: "Proprio nelle scorse ore mi stavo confrontando con amici: già faranno fatica in serie A figuriamoci nelle categorie inferiori. Per queste ultime la ripresa è impossibile. Non vedo le possibilità economiche per fare frequenti sanificazioni o tamponi e di certo non dispongono di enormi staff medici. Per il calcio che conta faranno in modo di ripartire. Vedremo nella prossima stagione come si organizzeranno con la speranza dell'uscita del vaccino che farebbe tornare completamente alla normalità".
TARANTO: "Come tante piazze del sud vive di calcio. La gente ti da tanto come allo stesso tempo può togliere tanto: li vivono per quelle due ore domenicali. Per fortuna fu una grande annata. In riva allo Ionio quello che fai in campo si riflette nella vita di tutti i giorni. Purtroppo, per via della finale persa ad Ancona non finì bene".
IL GOL: "A Taranto ho vissuto una stagione di alti e bassi: in gruppo c'erano tanti calciatori forti e ci alternavamo. Ricordo con piacere l'esordio nel derby con il Gallipoli quando segnai subito. A livello di squadra ho tanti ricordi importanti".
IL GRUPPO: "Eravamo un buon gruppo: del resto non può essere diversamente quando si raggiungono risultati importanti. Il giovedì si andava a cena insieme e si scherzava tanto. Con il tempo e la distanza molti rapporti si sono affievoliti ma con qualche ex compagno mi sento ancora".
LA TIFOSERIA: "Ho avuto la fortuna di giocare in piazze prestigiose: tutte mi hanno lasciato qualcosa d'importante. Arrivai in riva allo Ionio dall'Avellino piazza in cui avevo vinto: a Taranto trovai le stesse pressioni. In rossoblù sono cresciuto ulteriormente. La curva e la gradinata si facevano sentire tanto che ricordo ancora i cori che canticchio tutt'ora e canticchiavo sotto la doccia. Quei supporters ti trasmettevano tanto".
IL TARANTO 2020: "Auguro loro il meglio perchè non meritano la serie D: il calcio, ormai, è un business ma mi auguro che ci possa essere un Presidente che possa dare continuità a questa piazza meritevole. Oltre alle disponibilità economiche serve serietà".
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