Rolando Bianchi: 'Taranto piazza mai facile, Panarelli ottimo allenatore'
L'ex attaccante di Lazio e Manchester City a TST: 'Ho sfidato dei campioni immensi e resto legato ad ogni esperienza'
DI ALESSIO PETRALLA
Atalanta, Reggina, Torino, Lazio, Manchester City e Maiorca oltre che la nazionale italiana under 21 (13 presenze e 7 gol), per l'ex attaccante, classe 1983, Rolando Bianchi che a Tutto Sport Taranto parla della sua carriera, del presente e anche del Taranto: "Si sta per ripartire in serie A soprattutto per aspetti di natura economica: non sarà facile visti i tantissimi infortuni e le molte gare ravvicinate. Inoltre poi dopo il termine di questa stagione, si riprenderà quasi subito con la prossima e poi con l'Europeo. Un tour de force".
SERIE B: "Riprenderà forzatamente come la serie A. In tutto ciò bisognerà vedere se non ci saranno atleti positivi: in quel caso dovrebbero andare in quarantena forzata. Dobbiamo soltanto pensare che vada tutto al meglio e che si giochi fino alla fine".
SERIE D: "Bisognava necessariamente stoppare tutto visto che in questa categoria i protocolli sanitari sono impossibili da sostenere. Anche in cadetteria e in terza serie, comunque, ci sarà qualche problema visto che non ci sono i centri sportivi della serie A".
IL TARANTO: "Si tratta di una piazza mai facile visto che ci si aspetta sempre di vincere: per questo, però, serve tempo. Panarelli ha fatto un buon percorso e lo ritengo un ottimo allenatore oltre che una brava persona. Si è trovato in una condizione difficile ma ha fatto tutto ciò che poteva. Peccato per non aver avuto la possibilità di giocarsela fino alla fine".
SERIE A: "In carriera sono stato fortunato visto che ho avuto modo di giocare in serie A, Premier League e Liga Spagnola sempre ad alti livelli. In Italia ho vissuto, durante i primi anni, i grandi campioni: è stata un'esperienza favolosa".
LA NAZIONALE: "Ho timbrato più cartellini con la maglia azzurra ma solo con l'under 21 realizzando anche vari gol. Il mio allenatore era Claudio Gentile".
ESPERIENZE EUROPEE: "Il campionato spagnolo è molto tecnico ed è, davvero, divertente. Quello inglese, invece, è più fisico mentre quello italiano più tattico. Questa caratteristica, a volte, toglie un po' di fantasia e qualità".
I CAMPIONI: "Ho sfidato tanti grandi calciatori tra cui Cannavaro, Nesta, Maldini, Thuram: difensori veri. In Inghilterra ho giocato con gente come Richards e Petrov. Sono stato fortunato anche perchè ho sfidato anche Beckam e Zidane e sono stato marcato da un giovane Sergio Ramos quando giocai contro il Real Madrid. Ora, in Italia, la qualità dei calciatori è scemata un po' anche se ce ne sono, comunque, di forti. Speriamo di ritrovare tanti super campioni".
PIAZZE IMPORTANTI: "Sono e resterò sempre affezionato a ogni maglia indossata anche perchè ognuna mi ha dato qualcosa d'importante. Inoltre, ho sempre avuto un bel legame con le tifoserie e con i vari ambienti costruiti grazie al duro lavoro. Tutte le mie esperienze mi hanno lasciato qualcosa di bello".
I GOL: "Sono legato a tutti i miei gol che sono frutto di allenamenti e fatiche: non è mai facile segnare. Ne ho realizzati tanti belli e tanti un po' più semplici".
RIMPIANTI: "Non ho mai chiesto favori a nessuno anche se, forse, potevo giocare in qualche squadra ancora più importante. Sono contento di tutto ciò che ho fatto perchè l'ho ottenuto con le mie forze e senza aiuti".
IL PRESENTE: "Ho un'azienda agricola con cavalli e produco vino e a volte faccio il commentatore in tv. Vorrei iniziare ad allenare confrontandomi con altri tecnici".
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