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In Villa Peripato un omaggio a Luigi Pirandello con “Liolà”

20.07.2017 16:28

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Dopo il grande successo di pubblico ottenuto con la messa in scena della commedia di Gianfranco Carriglio,e i Favolosi anni ’60, la Rassegna Estiva 2017 allestita nella splendida cornice dell’Arena della Villa Peripato, curata dal Direttore Artistico Gabriella Casabona, prosegue venerdì 21 luglio con la Compagnia Teatrale del "Belvedere" di S. Giorgio Jonico che propone la commedia, già molto apprezzata anche fuori regione, in due atti dal titolo "Liolà" di Luigi Pirandello. Scelta motivata per celebrare i 150 anni dalla nascita del noto drammaturgo, scrittore e poeta italiano insignito del Premio Nobel per la Letteratura nel 1934. Regia di Davide Roselli. Inizio spettacolo ore 21,00. Costo del biglietto posto unico numerato €5,00. In prevendita la Box Office via Oberdan via Nitti €5,50 telefono 099.4540763. Info 339.4760107. La sera dello spettacolo la vendita dei biglietti viene effettuata al botteghino del Teatro in via Pitagora a partire dalla ore 19,15.L'azione è ambientata nella campagna salentina, a settembre. Nella prima scena si vedono delle contadine intente a schiacciare mandorle nel podere della zia del protagonista, sorvegliate dal cugino di quest'ultima, il ricco zio Simone Palumbo. Quest'ultimo è in pena perché, nonostante quattro anni di matrimonio in seconde nozze con la giovane Mita, non ha ancora un figlio a cui lasciare la "roba", cioè tutti i suoi averi. Su di lui e su questa sua ossessione convergono le trame dei giovani Liolà, Tuzza e Mita. Tuzza è la figlia di zia Croce, la proprietaria del podere, mentre Liolà è uno spensierato bracciante. È un grande seduttore, un dongiovanni, tanto che ha reso madri due ragazze, tenendosi poi i figli ed affidandoli alla madre, zia Ninfa. Mita è un'orfana che zio Simone aveva preso in moglie sperando così di coronare il sogno di un erede: la speranza delusa causa ora il disprezzo per la moglie accusata di una sua presunta sterilità. Tuzza, per far dispetto a Mita, che prima delle nozze aveva una tresca con Liolà, si lascia sedurre da quest'ultimo e ne rimane incinta. Liolà allora si sente in dovere di riparare al torto fatto e chiede la mano a Tuzza, la quale tuttavia rifiuta. Essa, infatti, non vuole un marito che "sarebbe di tutte". Con la complicità della madre, invece, tenta di far riconoscere il figlio dallo zio, vecchio ma ricco.

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