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MUSICA, “OBTORTO COLLO”: LA PRIMA OPERA SOLISTA DI PIERPAOLO CAPOVILLA

27.05.2014 22:39

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Attesa trepidante per la prima opera da solista di Pierpaolo Capovilla: icona dell'indie rock italiano e frontman delle band “One Dimentional Man” e “Il Teatro Degli Orrori”. L'opera prima (uscita in questi giorni) del cantautore veneto dal titolo “Obtorto Collo”, rappresenta, per certi versi, una sorta di rottura con i lavori precedenti non disdegnando, di contro, un filo conduttore che lega l'album al “Capovilla pensiero”. Abbiamo raggiunto telefonicamente l'artista, impegnato tra Milano e Torino per la promozione del disco, per una “chiacchierata” illuminante su primo lavoro solista.

 

Perchè un album solista? “Questo debutto da solista lo avevo in mente da anni. Di canzoni ne ho scritte tante nel tempo, diciamo che era arrivato il momento. Poi c'è stato anche l'incontro con il maestro Zennaro con il quale avevamo fatto lo scorso anno un lungo reading “La Religione Del Mio Tempo” di Pierpaolo Pasolini: Ho avuto modo di conoscere questo straordinario compositore e arrangiatore storico di Carolyn Carlson (danzatrice e coreografa ndr). Con Zennaro abbiamo iniziato a lavorare su un paio di pezzi per presentarli dal vivo, invece ne è nato un repertorio. Dunque abbiamo pensato fosse il momento di un bel disco da solista di Pierpaolo Capovilla...vediamo come va a finire”

 

Che pulsazioni speri di suscitare in chi ascolterà la tua opera prima? “Temo che molti fan del Teatro degli Orrori resteranno spiazzati se non delusi, visto che sono uno dei principi che si pavoneggia sui palchi dell'Italia del rock. Chiariamolo subito: questo non è un disco rock ma si percorre un territorio molto più vicino alla canzone francese con Jacques Brel o alla tradizione cantautorale italiana con De Andrè. E' un disco avulso dal rock che ho suonato fino ad oggi, ma credimi, ne sentivo il bisogno; diciamo pure un impulso interiore di fare qualcosa di diverso. Tra l'altro sono completamente conquistato dall'idea che se un artista non prova a comporre delle cose diverse e non accetta le sfide è destinato all'oblio. Io non voglio essere dimenticato ma ricordato. La mia ambizione è sfrenata (sorride ndr). Del resto questo disco lo abbiamo composto con grande amore cercando anche di raccontare il Paese. E comunque un album nel solco delle cose che ho fatto fino ad ora quindi un lavoro fortemente politico”

 

Il titolo dell'album “Obtorto collo” mi ha fatto venire in mente la prevaricazione e davvero così? “Non c'è dubbio. Del resto “Obtorto collo” è una locuzione latina molto usata peraltro nel giornalismo in Italia. L'espressione vuole dire almeno due cose: malvolentieri oppure la cosa che hai detto un attimo fa, cioè la costrizione. In questo momento storico possiamo vivere in due modi in questa comunità che chiamiamo Italia: malvolentieri vivendo giorno per giorno questo sempiterno reiterato presente, domani è un altro giorno e ce ne infischiamo del futuro, quello remoto....tanto chi se ne frega!!! Ciò che sarà...sarà. Io credo che buona parte della società italiana viva così in questi anni 2000. Oppure possiamo vivere con questo sentimento di costrizione che ci indurrà alla ribellione, all'emancipazione e al riscatto perchè non ci sta bene vivere così. Sarebbe più bello e più giusto avere una società diversa in un futuro anche lontano da noi per i nostri figli se vuoi, ma anche per tutti coloro a cui vogliamo bene. Io scelgo questa seconda ipotesi anche se il titolo le contiene entrambe. Nel tessuto narrativo del disco questa cosa diventa evidente. Vorrei aggiungere che questo album deve essere ascoltato più volte, ci vuole pazienza come al solito. Io non faccio musica per tutti ma per coloro che hanno voglia di ascoltarla. Non è musica per I-Pad ma è per Hi-Fi”

 

Magari aggiungerei anche di capirla...Certamente. Questa è un opera suonata in cui compaiono 20 musicisti straordinari. Non ti faccio i nomi perchè ne dimenticherei sicuramente qualcuno. Senza di loro sarebbe stato impossibile produrre questo lavoro. Tra l'altro è un disco prodotto da Taketo Gohara, produttore storico di Capossela. Quindi ci poniamo in un territorio dedicato ad ascoltatori ben attenti. Oggi c'è la tendenza ad ascoltare un paio di pezzi di un album e poi chi s'è visto...s'è visto. Io invece quando avevo vent'anni un disco lo ascoltavo dall'inizio alla fine per più volte...cosa che faccio ancora oggi per capire se un'opera mi piace e mi stimola”

 

Quanto c'è dei “One Dimensional Man” e de “Il Teatro degli Orrori” in questo album? Abbiamo già ascoltato il nuovo singolo “Dove Vai”: dobbiamo aspettarci un Capovilla più intimista e meno incazzato? “Dei One Dimensional Man e de Il Teatro degli Orrori c'è nulla o quasi. Dal punto di vista narrativo invece il filo conduttore c'è e risulterà chiaro a chi avrà la pazienza di ascoltarlo. E' decisamente un disco più autobiografico e intimista. Sottolineo però che non è una autobiografia mia ma nostra: io narro il Paese come al solito. Io non ti parlerò mai degli affari miei ma di quelli tuoi. Questo è lo spirito con cui ho scritto le canzoni”

 

Quando sarai in tournèe e dove si snoderà ma sopratutto ti rivedremo in Puglia e Basilicata? “Io verrò senz'altro dalle vostre parti. Noi inizieremo 8 giugno a Milano al “Mi Ami Festival” ma ne faremo tanti altri. Poi verso ottobre e novembre gireremo nei teatri”

 

ASCOLTA L'INTERVISTA INTEGRALE A PIERPAOLO CAPOVILLA CLICCANDO SUL SEGUENTE LINK:https://www.dropbox.com/s/kw5xklkp8066pvr/INTERVISTA%20CAPOVILLA%20OBTORTO%20COLLO.amr

 


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