L'amarcord di TST: Rosario Bennardo, 'L'esordio? Vidi la curva e mi chiesi dove fossi'
L'ex difensore: 'Una delle partite più emozionanti la sfida play off d'andata con il Lanciano'
DI ALESSIO PETRALLA
Ha sfiorato la serie B con il Taranto perdendo quella maledetta finale con il Catania il difensore, Rosario Bennardo che, a Tutto Sport Taranto, rivive i suoi momenti vissuti in riva allo Ionio: “Nonostante i miei 43 anni gioco ancora. Ho ripreso dopo aver allenato in Sicilia: non c’erano più i presupposti per farlo e non volevo spostarmi. Questi due mesi non sono stati per niente belli visto che sono cresciuto nel mondo del calcio: mi sono tenuto in forma facendo aggiornamenti in vista della prossima stagione”.
SOLUZIONI: “Se avessi la soluzione sarei da Premio Nobel. Sicuramente, a livello calcistico, qualsiasi cosa decideranno ci saranno sempre tanti scontenti. L’unica soluzione sarebbe riprendere a giocare ma credo proprio che non sarà possibile”.
TARANTO: “In riva allo Ionio ho vissuto quasi cinque anni bellissimi in cui ho avuto modo di conoscere mia moglie con i miei figli che sono nati li. Ci vengo spesso e non vedo l’ora di tornarci”.
PRIMO IMPATTO: “Nella prima gara a Taranto, per me, con il Pescara, mi sentivo molto emotivo. Mi trovai di fronte a quella stupenda curva tanto che mi chiesi dove fossi. Eppure avevo militato in altri campionati importanti. Fu emozionante e sfiorai anche il gol”.
PARTITE SIGNIFICATIVE: “Una delle più emozionanti, per me, è la semifinale d’andata a Lanciano quando perdemmo 3-2. Quella che ricordo, invece, con maggiore dispiacere è la perdita della serie B con il Catania”.
IL GRUPPO E I TECNICI: “Ricordo ancora tutti con grande affetto: molti li sento e vedo. Tutti i miei ex compagni hanno smesso di giocare guardandomi con stupore per il fatto che a 43 anni ancora trovo stimoli. A Taranto ho avuto tanti tecnici tra cui Simonelli che mi ha voluto in squadra. Ricordo anche Brini e Dellisanti. Ognuno di loro mi ha lasciato qualcosa sia da calciatore che ora da allenatore”.
VECCHI CAMPIONATI: “La serie C quegli anni era di altissimo livello con giovani di spessore che giocavano per merito. Adesso è calato tutto e si pensa alle retribuzioni che le società possono ottenere, dalla Lega a fine stagione, schierando under”.
IL TARANTO 2020: “Lo seguo sempre e all’inizio con l’avvento di Ragno e Sgrona, che sono dei vincenti, pensavo dovesse essere l’anno giusto. Poi, si sono verificate circostanze non positive”.
SERIE D/H: “E’ un girone molto difficile con compagini valide come Foggia, Cerignola e altre. Mi ha stupito il primato del Bitonto che ha dimostrato di meritarlo”.
Si ringraziano:
Commenti